Vino lambrusco, malvasia, bollicine: aneddoti sul vino secco e frizzante

Ci sono alcune accoppiate che non si possono separare. Sandra e Raimondo. Pizza e birra. Agosto e mare. Lambrusco e torta / gnocco fritto! E così oggi, mentre stappiamo una buona bottiglia di vino lambrusco aromatico da farvi assaggiare, vi raccontiamo proprio di aneddoti, vini dei colli di Parma e curiosità.

Vino lambrusco, malvasia, bollicine: non ci è dato sapere quale sia il più consumato ma possiamo dire per certo che il Vaticano è lo stato in cui se ne consuma di più. Vuoi per le messe, vuoi perché sono in pochi, sta di fatto che ogni anno se ne bevono 74 litri a persona!

(Invece i primi produttori di vino al mondo siamo proprio noi italiani, con circa 50 milioni di ettolitri. 7 sono dell’Emilia Romagna, volete assaggiare i vini dei colli di Parma a domicilio?!)

A proposito di chiese e monasteri, è proprio qui che nel 16esimo secolo nacque la figura del sommelier. Successe in Francia, dove un frate fu incaricato di gestire biancheria, stoviglie, pane e vino.

Ancora prima, però, fu il faraone Tutankhamon ad amare il vino tanto da occuparsene come un winelover. Le brocche contenute nella sua tomba, infatti, riportavano date, nome dell’enologo e persino un giudizio. Chissà cosa avrebbe detto del nostro lambrusco secco frizzante!

Un aneddoto curioso ci arriva proprio dall’Egitto. Hangover? Nei testi medici antichi si parla di un rimedio per combattere il mal di testa da eccesso di vino: basta fare una collana di alloro di Alessandria e indossarla per sentirsi subito meglio.

E le cure non sono finite. Nel Medioevo si usava aggiungere al vino parti o estratti di piante a scopo terapeutico. Noi invece con il lambrusco secco preferiamo gli abbinamenti classici: parmigiano reggiano e prosciutto!

Se pensate che vi basta camminare per circa 20 minuti per consumare le circa 76 calorie di un bicchiere di vino leggero (11 gradi), capite che ne vale davvero la pena!